#5 – tutto cade

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Il titolo di questo nostro intervento nasce da una riunione di Ada, in cui una di noi, Nadia Nappo, raccontava di come ciò che faticosamente ha creato, in relazione con altre donne, nel suo luogo di lavoro sia in piena caduta libera. Il luogo di lavoro in questione è la Biblioteca Nazionale di Napoli (biblioteca molto importante a livello europeo), un luogo del sapere, un “tra”, un ponte che collega la storia e i pensieri di chi è venuto molto prima di noi e il presente. Ci sono libri di tutte le epoche, la sua importanza è data dalla presenza di rari papiri, manoscritti, autografi come ad esempio quelli leopardiani, incunaboli, rari libri a stampa, carteggi, carte geografiche, raccolte fotografiche, particolari periodici, locandine teatrali, programmi di sala, ciclostilati e volantini degli anni ’70. La sua importanza però, è data anche dal fondo soggettività femminile, nato in seno alla biblioteca, in un momento storico dove c’era una forza di relazioni tra donne, una forza che per quanto costituisse comunque una minoranza, era riuscita a creare un luogo simbolico in cui si trattava di far confluire un sapere altro. In piena caduta libera non è chiaramente la biblioteca in sé, ma proprio il fondo della soggettività femminile che alcune operatrici del libro, tra cui Nadia, nel corso degli anni hanno messo su con molta fatica. Ciò che cade è il senso e la particolarità di questo lavoro.

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Tutto cade – Ada

Da tutto cade a Incipit vita nova! – Stefania Tarantino

Caduta “libera” – Nadia Nappo

Della precarietà – Tristana Dini

 

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